18 abril 2010

Il Matrimonio

La strada era stata lunga e faticosa come un fiume pieno di rocce, un percorso veramente difficile, ma alla fine tutto è successo come volevano loro (al meno fino qua). I miei genitori, il mio fidanzato, i suoi genitori... tutti hanno fatto il possibile (e alcune volte anche l'impossibile) per questo matrimonio essere perfetto - non ho bisogno di dire che non ho alzato neanche una dita per aiutarli. Però adesso sono qui, davanti alla porta della chiesa, aspettando la mia volta per entrare insieme a mio padre, maestosa come una regina. Poverino, lui è emozionato, perfino le tremano le mani.
L'ora è questa. Comincio a camminare con mio papà. Il prete ci aspetta, e il mio fidanzato è lì, con quel bel sorriso stampato sulla faccia. Arrivo al mio posto, papà mi lascia e va al suo, con mia mamma.
Il prete inizia la sua pedica, la quale ascolto con attenzione; lui è già un signore sessantenne, perciò parla lentamente. Il tempo scivola senza fretta e dopo un po' mi accorgo che mi fanno male i piedi (probabilmente per colpa di questi bruttissimi tacchi a spillo), però rimango nella stessa posizione, per non rovinare il momento.
Il prete si gira per guardarmi, mentre pronuncia la fatidica domanda: "Lei, Monica Lungano, vuole prendere come suo legittimo marito lo qui presente Giorgio Lassaccio, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, nella buona e nella cattiva sorte, in salute ed in malattia, finchè morte non li separi?".
Ho aperto un sorriso come un lupo affamato.
"No."

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